Era 13 novembre del 1936 quando Carlo Rosselli da una radio di Barcellona pronunciava questa frase che per alcuni risuonava come una minaccia, per altri come una speranza. Carlo Rosselli aveva compreso quanto quel conflitto riguardasse da vicino la sorte di tutti i popoli soggiogati dal fascismo, non solo quello Spagnolo. Questo lucido monito fu ignorato da tutti i governi della democrazie liberali, Stati Uniti, Francia, Inghilterra e Francia ma fu perfettamente compreso dai tanti volontari, spesso anche di umili origini, che lasciarono il loro paese per andare a combattere in Spagna.
Tra questi volontari ci fu anche Esino Marinelli, un operaio italiano che lavorava alle ferrovie francesi e che quando scoppiò la guerra civile si aggregò alle Brigate Internazionali. Nello stesso momento suo cugino, Diviso Marinelli, anche a seguito di alcune sfortunate vicende personali si arruolava formalmente come volontario nel Corpo Truppe Volontarie mandato da Mussolini a combattere per Franco.

Esino è morto in Spagna, mentre Diviso è sopravvissuto alla guerra e noi siamo riusciti fortunosamente ad intervistarlo nel 2016. Già sapevamo che Diviso aveva combattuto a Guadalajara e cercando le tracce di Esino siamo riusciti a scoprire che anche Esino aveva combattuto in quella battaglia dove aveva trovato la morte. Durante l’intervista che gli abbiamo fatto, Diviso ha improvvisamente ricordato di aver combattuto anche presso il palazzo Ibarra, l’ultimo tragico scampolo di quella battaglia che lo poneva su quel campo più a lungo di quanto egli stesso ricordava e, quindi, teoricamente frontalmente contrapposto a suo cugino Diviso. La sorte ha voluto tragicamente utilizzare questi due cugini per rappresentare quanto vere fossero le parole di Carlo Rosselli.
Sabato 18 Marzo 2023 alle 17.30 presso la sala comunale di Genga, paese natale dei due cugini, sarà proiettato il nostro film, seguirà un dibattito a cui parteciperanno le autorità comunali e i discendenti di Esino e Diviso.
Saranno presenti anche gli autori del film e sarà un’occasione per ricordare e riflettere su quanto le lotte di liberazione del fascismo siano state interconnesse tra tutti i popoli europei.