Recensione sul nostro film da “Lumiere e i suoi fratelli”

I primi saranno gli ultimi – Italia 2021 – di Pasquale D’Aiello 

Documentario – 97′

Scritto da Sarah Panatta

Ultimi volontari della Guerra Civile Spagnola lasciano un testamento e una prova, che è memoria e insieme test per il mondo futuro che deve imparare dal passato, da chi ha tentato ciò che sapeva impossibile perché quel futuro non perdesse la possibilità della libertà. Film struggente, necessario, semplice come la verità che non possiamo permetterci di dimenticare. Come la lotta, per la vita, i diritti, la civiltà reale, la pace, che non dobbiamo smettere di animare.

Ne è valsa la pena? “… assolutamente sì, anche se abbiamo perso noi restiamo un esempio”. Ultimi senza gloria, luminosi seppur crepuscolari messaggeri di speranza, paladini del mondo che avrebbero disperatamente voluto. Per noi.

Un tessuto incandescente di vita vissuta, di esperienza marchiata da ferite, perdite, (mancati) ritorni.
Racconti che sono essi stessi lotta per la sopravvivenza, in una prima persona che esplode senza filtri e faticosamente, lentamente, in tutta la potenza di vecchi eroi della libertà, nelle loro parole stanche, arrancanti eppure inarrestabili, che meritano spazi e spettatori, ancora, sempre. Parole dense dei dettagli di un fronte di guerra che ancora vive nei loro occhi, nei loro e nei nostri cuori. Attraverso il documentario, necessario e meticoloso, sentito e appassionato diretto da Pasquale D’Aiello e scritto da Pasquale D’Aiello e Mauro Manna, I primi saranno gli ultimi.

Al centro e a tenere saldamente le fila dell’imponente ricostruzione di storia ricordata e storia ritrovata (tra documentazioni cartacee, materiali visivi di archivio e splendide tavole animate), le interviste di alcuni reduci, gli “ultimi” che fecero le sorti, consapevolmente avverse e “vinte”, della guerra civile spagnola. 

Soldati per scelta, questi rivoluzionari senza vergogna tentarono l’impresa impossibile e simbolica a cui presero parte uomini, “nomi” comuni, padri, figli, cugini, ma anche super star, quali Orwell o Hemingway. Personaggi allo stesso modo stra-ordinari, baluardo di una solidarietà internazionale che invase la Spagna tra il 1936 e il 1939. Alcuni per senso della patria (mancata), altri per desiderio di ribellione all’oppressione insensata e violenta, altri per un bisogno inestirpabile di giustizia si unirono in battaglioni, squadre, guerriglie. Quando il golpe militare del fascista Francisco Franco supportato da alti poteri reazionari tra chiesa cattolica e stati europei, trasformò il paese in un devastato e sanguinante teatro di guerra civile. Dove fratelli combattevano fratelli, chi obbligato, chi minacciato, chi per necessità, etica e identitaria. Otto uomini per una sola guerra e un unico messaggio. Di pace, per i figli dei figli. Comunisti, democratici, avventurieri, repubblicani, socialisti, sognatori, tra Francia, Spagna, Italia passando persino dal Messico. Andata senza certo ritorno come per ogni fronte, soprattutto se “interno”. La memoria preziosa e bruciante di una guerra dolorosa, logorante, che spezzò la schiena della democrazia ancora incerta nell’Europa del conflitto mondiale. Un conflitto che esacerbò la contraddizione imperdonabile dell’odio civile alimentato dalla politica mercenaria e della paura delle persone, appiattite nelle “masse”. 

Un lavoro monumentale che sa trasmettere la sua ansia di conoscenza e divulgazione, compiuto attraverso anni di viaggi, ricerche, con tutta la pazienza e il coraggio selvaggio dell’indipendenza. Un documentario forte delle sue asimmetrie estetiche, ricco di memoria da altissima tensione, dipanato in un montaggio geometrico e interlocutorio, pulsante dei suoi protagonisti, chi racconta e chi è raccontato, in contrappunto solidale e coinvolgente. Perché “Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi. È stato così tante volte.” (Ernest Hemingway)

Voto: 8

Regista: Pasquale D’Aiello

Sceneggiatura: Pasquale D’Aiello e Mauro Manna

Fotografia: Pasquale D’Aiello

Montaggio: Stefano Malchiodi

Produzione: Pasquale D’Aiello e Mauro Manna con 

CSI – Consorzio Sperimentazione Immagine, AAMOD Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico

Musiche e Sound Design: Pasquale Mollo

Tavole: Mario Trigo ed Andrea Grosso Ciponte

Visual effects: Luca Spadafora

Genere: Documentario

Italia 2020 – Durata 97’

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